Tre mostre da non perdere
A Venezia “Real Bodies”, "Leonardo da Vinci. Authentic Human Bodies” e “Venice Secrets”. Tre mostre tra scienza e arte a Palazzo Zaguri.
A Venezia tre mostre ci hanno lasciato senza fiato. Organizzate dallo stesso ente (Palazzo Zaguri) e raccolte sui diversi piani dello stesso palazzo, sono visitabili singolarmente o con un biglietto che ne comprende due, o ancora con il biglietto cumulativo, che consente di visitare tutte e tre le esposizioni.
Onestamente non avevamo grandi aspettative. Tre mostre realizzate da un solo ente, in una sola sede, in parte con le medesime tecniche: ci aspettavamo di pagare tre biglietti che non valevano una sola mostra; ci aspettavamo, insomma, una mezza fregatura.
E invece vi consigliamo di fare un biglietto del treno per Venezia e godervi tutte e tre queste belle esposizioni.
Allestimenti “poveri”, non incredibilmente creativi, molto tradizionali, in parte basici. Ma con percorsi pensati bene, concettualmente ben progettati, con reperti incredibili, interessanti davvero, senza “ma”.
Real Bodies. Human art Exibition
“Real Bodies”, la mostra realizzata con i corpi e i reperti veri di esseri umani plastinati, ha fatto il giro del mondo e ora è arrivata a Venezia, ma presentandosi con un nuovo progetto, che prevede l’aggiunta di corpi “special edition” dedicati alla città e con un percorso volutamente pensato per essere educativo: dal sistema scheletrico, muscolare, nervoso, cardiovascolare, all’apparato digerente, respiratorio, riproduttivo, urinario, fino all’anatomia sezionale.
Chiaro e bellissimo, il percorso porta per mano, con spiegazioni semplici ma non semplicistiche, a scoprire la bellezza nascosta dentro i corpi umani. D’altronde proprio la tecnologia della plastinazione consente di trasformare i copri umani in “oggetti” così vicini alle opere d’arte e questa è la fascinazione che coglie il visitatore alla visita di questa mostra, fin dalla primissima sala. Lì il primo reperto dedicato a Venezia: la riproduzione di una gondola, con i “turisti” e il gondoliere con la muscolatura disposta nella tradizionale posizione di voga, in fase di spinta. Ci sarà poi il maestro del vetro intento a soffiare il vetro e molti altri corpi bloccati nella fase di un movimento, oltre che sezioni e porzioni di corpi.
Ed è la tecnica della plastinazione a consentire una così reale bellezza. Si tratta di un sistema che consente di conservare un corpo umano (o porzioni organiche), attraverso la sostituzione dei liquidi corporei con polimeri di silicone, rendendolo durevole nel tempo. Tecniche di plastinazione diverse vengono utilizzate a seconda che si voglia conservare un organo o un corpo intero o in alternativa una sezione, ed è un procedimento piuttosto complesso, che deve rimuovere qualsiasi residuo biologico dal corpo.
Innanzitutto è necessario bloccare la decomposizione pompando della formalina all’interno del reperto attraverso le arterie. Quindi si procede alla disidratazione: i fluidi vengono sostituiti dall’acetone. Una volta disidratato, l’esemplare va immerso in un bagno di polimeri di silicone e inserito in una camera a vuoto. Così l’acetone viene sostituito dal polimero, che penetra fino al livello cellulare. È in questa fase che l’esemplare viene disposto nella forma che si vorrà ottenere. Quando il polimero sarà del tutto indurito, il corpo sarà pronto e conservato in maniera permanente.
Nella sezione dedicata all’apparato cardiocircolatorio un’ulteriore tecnica trasforma l’essere umano in qualcosa di ancora più incredibile e delicato. Un corpo intero e alcune sue parti sono stati trasformati in quello che appare come un insieme di fili dai diversi spessori, fino a sottilissimi, come capelli e più. È la rappresentazione del sistema di vene, arterie e vasi ottenuta attraverso calchi polimerizzati. L’aspetto, quasi magico, è quello dello scheletro, fragilissimo, di una foglia.
Leonardo da Vinci. Authentic Human Bodies
Quando pensiamo a Leonardo da Vinci probabilmente le prime cose che ci vengono in mente sono i suoi ingegnosi macchinari e l’opera d’arte. Raramente pensiamo a tutto il percorso di studi che fece per arrivare a quelle opere. Ecco perché ci è parsa interessante la scelta di palazzo Zaguri a Venezia di guardare il genio di Leonardo da un’angolazione diversa.
A cinquecento anni dalla morte del geniale precursore del moderno metodo scientifico, gli organizzatori, infatti, hanno deciso di omaggiarlo con un’edizione speciale, un’esposizione che, in anteprima mondiale, analizza un aspetto fondamentale per la sua ricerca: l’anatomia umana. Ma “Leonardo da Vinci. Authentic Human Bodies” fa di più: rende reali i famosi disegni di Leonardo e i suoi studi sulla “notomia” (oggi anatomia) e sulle proporzioni dell’essere umano attraverso la rappresentazione su veri reperti umani, ottenuti tramite la tecnica della plastinazione. Si tratta, in parte, di un’estensione di “Real Bodies”, per quel che riguarda i reperti umani, ma per nulla un doppione.
I primi disegni in mostra riguardano la fase giovanile di studi leonardeschi e indicano una conoscenza dell’anatomia da artista: permettono di capire il corpo umano nelle sue proporzioni, ma non si basano sul sezionamento di cadaveri e non sono, perciò, del tutto corretti. I disegni della maturità, invece, sono derivanti da osservazioni di sezioni e studi anatomici su cadaveri, dai quali sono nati alcuni tra i disegni più noti e interessanti di Leonardo, che sono esposti in mostra anche come reperti plastinati: Figura in orgasmo, l’Uomo Vitruviano e raffigurazione di feto nell’utero.
La mostra si conclude con una sezione speciale – Rinasce Leonardo, l’autoritratto – in cui si trova il celebre autoritratto di Leonardo ottenuto con il metodo della clonazione.
Venice Secrets. Justice Torture Death
Venice Secrets: la “solita” mostra storica un po’ noiosa e lunga? O l’esposizione che fa leva sulle nostre peggiori curiosità morbose? Niente di tutto ciò.
La mostra e il suo racconto tramite audioguida (compresa nel costo del biglietto) sono avvincenti. L’esposizione, con reperti originali, strumenti di morte e tortura, e documenti che raccontano come Venezia applicava la Giustizia ai tempi della Serenissima, ha finalità educative, e si vede. Si racconta della “prexon” (prigione) e della galera, che costituiva la pena sostitutiva alla prigione ed era la “pena di vogar al remo in galea in cathena”, si attraversano le pene non capitali e la pena di morte e si parla d’Inquisizione – dove la Serenissima, terra di accoglienza e convivenza, ha mantenuto comunque la propria indipendenza – e di figure immense, come Giordano Bruno e Galileo Galilei.
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Immagini: Tutte le immagini sono fornite da Venice Exhibition-Palazzo Zaguri